Maggio in cammino con Maria

Maggio in cammino con Maria. Questo il titolo che il nostro parroco, don Antonio Agovino, ha voluto dare all’esperienza che abbiamo vissuto insieme, come comunità, per tutto il mese di maggio. Attraverso la scelta del titolo si è voluta dare un’impostazione di peregrinatio Mariae piuttosto innovativa rispetto al semplice girare tra le famiglie con l’immagine della Vergine; durante queste giornate di grazia, come comunità abbiamo scelto di interrogarci sul vero senso del nostro cammino di fede e devozione a Maria, che abbiamo espresso attraverso la preghiera del Santo Rosario meditato e attraverso la celebrazione dell’Eucaristia, grazie alla quale, in ogni occasione, ci siamo fermati nel silenzio a riflettere sul tema della conversione, cui Maria nel suo silenzio più volte ci ha fatto cenno nel corso della Storia della Chiesa.

Abbiamo sperimentato la presenza viva di Cristo e lo sguardo materno di Maria ora sotto un albero, ora nell’ammalato accanto, ora in un cortile, radunati con il solo scopo di fare Chiesa e meditando sul nostro cammino di “seria conversione”, facendo sì che il vero fioretto offerto a Maria fosse propria la correzione di alcuni aspetti che non permettono di far fiorire la bellezza del nostro essere Figli di Dio.

Abbiamo scelto, quest’anno, di celebrare l’Eucaristia e pregare il Rosario presso le case dei cosìdetti “lontani”, rendendo le famiglie che già sono vicine alla parrocchia, “missionarie” nel loro quartiere in quanto delegate di coinvolgere per queste occasioni tutte le famiglie, invitandole ad ascoltare la Parola della speranza e a gustare la presenza di Maria nella propria vita; abbiamo condiviso l’esperienza unica di radunarci tutti insieme intorno alla bella immagine della Madonna di Fatima custodita in parrocchia, che fu incoronata nel 2000 da San Giovanni Paolo II, invocandola particolarmente quest’anno in occasione del Centenario delle apparizioni, affidandole le nostre vite, le storie di ciascun quartiere e ponendoci tutti sotto il suo manto come comunità unita attraverso le sue diverse espressioni, quali sono le tante famiglie della nostra parrocchia.

Ma i frutti più grandi di questo percorso sono stati dati proprio dalla folta partecipazione degli abitantidella parrocchia che hanno accolto la “Chiesa in uscita” adoperandosi anche materialmente, non facendo mai venir meno la presenza che via via è andata sempre di più ad aumentare, dandoci modo di vedere centinaia di famiglie condividere lo stesso cammino, la stessa fede, gli stessi momenti di vita comunitaria, fino a creare una vera esperienza di grande famiglia.

Avviandoci verso la conclusione di questo cammino, ci piace ricordare le parole che il don Antonio ha rivolto a noi tutti pellegrini con Maria in occasione dell’apertura del Mese Mariano, e che raccolgono l’intero senso del nostro farci Chiesa in uscita: «Guardando a Maria, facciamoci predicatori con la nostra vita; se non ci fosse predicazione la nostra vita Cristiana finirebbe, perché verrebbe meno la gioia di annunciare ciò che abbiamo visto nel sepolcro vuoto, sul cammino di Emmaus, nel cenacolo. Gesù non si è offerto per pochi, ma per tutti, ed è per questo che tra le nostre famiglie dobbiamo creare cenacoli di speranza, farci Chiesa che attinge la propria forza nell’Eucaristia ed esce colma di spirito ad annunciare ai lontani che Cristo è Risorto: ma per fare tutto questo, è necessario che prima ci rinnoviamo noi, che noi per primi ci poniamo all’ascolto della Parola e ci nutriamo dell’Eucaristia, perché ciò che ci distingue da altre dottrine è Cristo stesso, da cui dobbiamo partire al mattino e far ritorno alla sera; dobbiamo fare la nostra scelta, scegliere se lasciare tutto così com’è o convertirci noi per primi, provare in primis la grazia, e poi provare a cambiare ciò che ci circonda. Dobbiamo affacciarci noi per primi con le nostre vite all’interno del sepolcro vuoto, attraverso una vera conversione, per poter arrivare ad essere credibili nei confronti degli increduli cui vogliamo annunciare che “Cristo è risorto nelle nostre vite. E come potremmo pensare noi di arrivare alla conversione vera senza passare per Maria? Maria è la donna delle nozze a Cana, è esempio di tutti i Cristiani in quanto donna del sì totale a Cristo, dell’eccomi, dell’ascolto. Maria è Madre: e non c’è Madre al mondo che non guardi teneramente ai suoi figli, tirandoli a sé con il solo sguardo».