San Teodoro, soldato e martire
Al santo e martire Teodoro è intitolata la nostra Parrocchia, sita a Sarno (Sa) in via Abignente 113.
Pillole di storia
San Teodoro, nato nel IV secolo d. C. in Oriente (non è certo che fosse originario dell’attuale Turchia, come si ritiene comunemente), prestava servizio militare ad Amasea, in Turchia, in una legione romana, quando l’imperatore Galerio Massimiano promulgò un editto che ordinava ai soldati di offrire sacrifici agli dei.
Teodoro, cristiano, fu tra quelli che dichiararono apertamente la loro fede in Cristo e rifiutò di eseguire l’ordine, nonostante le sollecitazioni del tribuno e dei compagni. I persecutori, riconoscendo il suo coraggio, gli concessero una pausa di riflessione per ripensarci, ma il giovane Teodoro ne approfittò per incendiare il tempio dedicato a Cibele, la madre degli dei, che sorgeva al centro di Amasea, presso il fiume Iris.
Invece di punirlo, i giudici ricorsero alle lusinghe, promettendogli grandi onori se avesse abiurato. Quando si convinsero che era tutto inutile, lo gettarono in prigione; qui ebbe celesti e confortanti visioni fino al giorno 17 febbraio – probabilmente fra il 306 e il 311 d.C. – quando ordinarono che Teodoro fosse torturato barbaramente e bruciato vivo. Le sue ossa furono amorevolmente raccolte e conservate a Euchaita (l’odierna Aukat, in Turchia), una località vicino ad Amasea, città che nel corso del secolo X venne per questo chiamata anche Teodoropoli (= la Città di Teodoro).
San Gregorio di Nissa, appena vent’anni dopo il martirio di San Teodoro, raccontò gli episodi essenziali della sua breve avventura terrena in un’orazione solenne (il “panegirico”), in cui tra l’altro si chiese: «Chi, tra i capitani che hanno espugnato città fortificate e assoggettato numerosi popoli, è stato così glorificato come questo povero soldato?»
Il culto di San Teodoro, molto vivo in Oriente per secoli, fu trasferito dai Veneziani nella loro città, che lo elessero a patrono prima di San Marco. Nel 1210, il 27 aprile (ma la data è presunta), le reliquie di San Teodoro furono trasportate dai marinai veneziani da Euchaita a Brindisi; la tradizione vuole che sia stato l’Arcivescovo Gerardo a recarsi all’ingresso del porto per ricevere le ossa e conservarle nel Duomo.
A quel tempo il patrono di Brindisi era ancora San Leucio; successivamente e per poco più di un secolo, fu San Giorgio; solo alla fine del XV secolo fu riconosciuto il culto di Teodoro, per merito soprattutto dei Greci, degli Albanesi e degli Schiavoni, che contribuirono a ripopolare la Città dopo il disastroso terremoto del 1456.
La “processione a mare”, che si svolge in occasione dei festeggiamenti dei Santi patroni (San Teodoro d’Amasea e San Lorenzo da Brindisi), ha luogo solo dal 27 aprile 1776, allorché il porto interno di Brindisi cessò di essere una palude e fu rimesso in comunicazione con il porto medio e, quindi, con quello esterno. La processione vuole ricordare un episodio miracoloso: i marinai che nel 1210 trasportavano le reliquie di Teodoro, vedendosi inseguiti da velieri turchi, pensarono di metterle in salvo su un sandalo (imbarcazione dal fondo piatto) che, spinto dalla corrente, si diresse all’imboccatura del nostro porto.
Il culto, sia pure breve, di San Giorgio (il santo che a cavallo trafigge il drago) spiegherebbe la frequente raffigurazione di San Teodoro a cavallo, armato di lancia, e talvolta anche nell’atto di colpire il drago o il demonio dall’aspetto umano.
La festività del 17 febbraio
La festività del 17 febbraio fu stabilita dalla Chiesa; i festeggiamenti solenni e la processione a mare, che una volta si svolgevano nell’ultima decade di luglio, si tengono ora nel primo fine settimana di settembre. L’ultimo mese dell’estate, che coincide col ritorno dei cittadini che sempre più numerosi sono soliti recarsi nelle località di villeggiatura, è da qualche decennio il periodo preferito per le feste patronali nel Sud d’Italia.
Dal 26 Settembre 2010 – dopo 800 anni dall’arrivo del corpo di San Teodoro a Brindisi – anche nella nostra Parrocchia “San Teodoro”, qui a Sarno, è presente una reliquia di San Teodoro, donataci dall’Arcivescovo di Brindisi – Ostuni, Mons. Rocco Talucci e conservata in una preziosa ed artistica urna, collocata sotto l’altare a lui dedicato.
Preghiera a San Teodoro
O Dio, che con la gloriosa testimonianza del tuo santo martire Teodoro ci difendi e ci proteggi, concedi a noi di progredire nella santità, imitandolo, e di essere sostenuti dalla sua preghiera.
Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen